8 Febbraio 2022 | PROGETTI TEATRO, TEATRO REGIA

IL SANGUE MATTO

Il Sangue Matto

Il Sangue Matto

dal romanzo di

Lucrezia Lerro

con
Franca Abategiovanni, Angelica Cacciapaglia, Antonella Ippolito, Francesca Morgante, Rossella Pugliese, Marina Sorrenti

e con la partecipazione straordinaria di
Rosalinda Celentano

aiuto regia
Iole Salvato

idea e adattamento
Lucrezia Lerro

musiche
Roberto Cacciapaglia

progetto luci, scene e costumi
Nadia Baldi

regia
Nadia Baldi

produzione
Teatro Segreto

SINOSSI

Dall’8 al 20 novembre sarà in scena, in prima nazionale al Teatro Out/Off di Milano, lo spettacolo “Il sangue matto”, tratto dall’omonimo libro di Lucrezia Lerro.

Il sangue matto”, di cui la stessa Lerro ha curato l’adattamento teatrale, è un’analisi dolorosa, ironica e profonda degli sconvolgimenti che ogni mese attendono ogni donna, dalla pubertà fino alla menopausa.

Dove sono finiti i giorni spensierati?” si chiede una delle protagoniste dello spettacolo. L’attesa delle mestruazioni amplifica le paure trasformandole in ossessioni, l’inquietudine incarna una mancanza: di un lavoro stabile, dell’amore vero, di un figlio, di una famiglia.

Un argomento delicato, spesso censurato, ma che tocca la vita di tutti, uomini compresi.

Un tema difficile da affrontare, ma necessario perché, come afferma una delle “voci” dello spettacolo, “l’unica strategia per sopravvivere e combattere la sindrome premestruale sia parlarne, prima di tutto con se stesse e poi con le altre donne”.

La seconda arma a disposizione nella lotta agli estrogeni è l’autoironia, che “scioglie i nodi più stretti”. Ed è proprio con l’ironia e con il sorriso che le sei attrici protagoniste dello spettacolo ci accompagnano, con sensibilità e leggerezza, nelle vite di tante donne molto diverse tra loro.

“Il sangue matto è l’ossessione per ogni pensiero distruttivo che mi assale nei giorni che anticipano il mestruo. È la mia paura di perdere il controllo, all’improvviso, sugli incontri buoni e cattivi della vita. Di sragionare di punto in bianco in casa, sul lavoro o per strada”. Il sangue matto è questo e molto altro…

Le voci di tante donne diverse per età, provenienza, sogni e desideri lo raccontano rivelandoci che il solo rimedio al sangue matto è l’amore. “Il sangue matto” porta alla ribalta la voce sommersa delle donne. È un’impronunciabile verità che finalmente trova una via poetica per rivelarsi.

“Il sangue matto” nel riadattamento registico, rispetta ed esalta lo “stile d’acqua” di Lucrezia Lerro che, associato alla capacità da parte delle interpreti nel trattare, con una rara attitudine gestuale e vocale, un argomento così delicato come la sindrome mestruale, scorre fluente come acqua. Lo spettacolo attraversa diversi momenti autoironici evidenziando il tratto grottesco di situazioni apparentemente complesse. La rielaborazione registica vuole evidenziare un percorso psicologico tormentato, concentrandosi sull’ironia di pezzi musicali e sulle immagini che irrompono prepotentemente sulla scena.

Nadia Baldi

Recensioni di “Il sangue matto”, Mondadori, 2015

“Con una sensibilità vicina a quella delle autrici mistiche del passato, con il loro corpo d’amore e di dolore eloquente, la scrittrice costruisce dunque, nei suoi monologhi spesso anche divertenti, la storia di una mancanza. Il turbolento annunciarsi, tra fastidi e tormenti, delle regole mensili continua a segnalare, come ai tempi di Adamo ed Eva, che nessuna maternità è in gioco, come se quel sangue, una volta arrivato, non fosse che l’arredo di un lutto.” Elisabetta Rasy, Il Sole24 ore, 15 febbraio 2015

“Il sangue matto è il sangue mestruale. Si voglia annichilire sotto gli antidolorifici, si voglia sminuire, ce lo si senta rinfacciare da mariti o fidanzati, il sangue matto c’è. Scorre nella radice stessa della donna come linfa vitale, è all’origine di “irragionevolezza ed estro. E’ un flusso che chiede amore”. E questo è più di un libro: è un sospiro di sollievo.” Valeria Parrella, Grazia, 11 marzo 2015

“In un epoca come questa, che da un lato esibisce e dall’altro riduce il corpo ad astratto argomento ideologico- e spesso proprio il corpo delle donne- il romanzo della Lerro è un atto coraggioso e a suo modo insurrezionale, violentemente libero.” Davide Rondoni, Avvenire, 2 aprile 2015

“Il sangue matto non è un’opera per sole donne, e questa è la sua forza. I silenzi, i malesseri, le attese gli sguardi, le insinuazioni, i desideri che circondano il corpo e gli umori femminili, sono di tutti e attraversano le nostre vite da quando – tutti – siamo adolescenti. Lucrezia Lerro finalmente ne parla, e ne parla con un impasto linguistico che ha la sostanza della realtà, con tutte le sue eloquenti deformazioni. Il sangue matto è nelle donne adulte che temono di perdere se stesse bambine”. Elisabetta Sgarbi

Lucrezia Lerro è scrittrice e poetessa. Ha esordito nel 2005 con il romanzo Certi giorni sono felice (finalista al Premio Strega), seguito da Il rimedio perfetto, La più bella del mondo (Premio Grinzane Cavour, 2008), La bambina che disegnava cuori, Sul fondo del mare c’è una vita leggera (tutti editi da Bompiani), La confraternita delle puttane (Mondadori). Le sue poesie sono state pubblicate sulle riviste Poesia, Palomar, Nuovi Argomenti, Nuovissima poesia italiana e L’Almanacco dello specchio. Il suo ultimo libro di poesie è Il corollario della felicità (Stampa2009, 2014), il suo ultimo romanzo è Il contagio dell’amore – Etty Hillesum e Julius Spier (San Paolo Editore, 2016).